sabato 8 gennaio 2011

Arcade nostalgia

 
Ravanando in giro per internet, ho avuto un attacco di nostalgia e ho googlato uno dei giochi che più mi ricordo della mitica e lontanissima "Età dell'Oro dei Videogiochi Arcade"... Ghost'n Goblins!


E indovinate un po' cosa ho trovato? Una versione in Flash perfettamente giocabile! Attenzione, potrebbe causare negli ultratrentenni delle pesanti fitte di nostalgia... ma ve le ricordate le mille lire cambiate in monete da duecento, tenute in mani finchè diventavano bollenti, mentre si faceva capannello intorno al giocatore di turno, partecipando all'emozione della sua partita e attendendo spasmodicamente di avere il proprio momento di gloria e divertimento?


Per partire si schiaccia "Invio", per muoversi le frecce direzionale, per saltare e sparare "Z" e "X". Divertitevi e rimpiangetene tutti, era un'epoca di pionieri e di grandi idee per grande divertimento...


giovedì 6 gennaio 2011

Sono Wolf. Risolvo problemi. Degli altri.

Perchè io, Wolf, i problemi miei sono bravo solo a farmeli, col cazzo che so anche risolvermeli. Nella fattispecie, dall'ultima volta che ho scritto su questo cazzo di blog, una cosa parecchio grossa è cambiata. Son passati quasi nove mesi dall'ultimo post, poco più di sei dal fattaccio, e ancora brucia. Pazienza, passerà. Mi piacerebbe pensare che la festa di Capodanno sia stato un possibile inizio, ma non oso sperarlo.

Comunque, i problemi risolti. Giusto.

Qualche tempo fa, una mia amica, una dolce e bella ragazza con cui avevo avuto la mia prima storia, per quanto stupida e leggera fosse stata (la storia), è morta. Di cancro, Cristo Santo! Non aveva 35 anni (credo). Comunque, Nero, un amico comune, mi aveva detto che non aveva neanche una foto di lei, e considerato che le sue ceneri erano state sparse in mare e non c'era una tomba, una lapide, un cazzo di niente dove ricordarla... insomma, non gli sembrava giusto non avere un ricordo, una traccia, qualcosa.

Stacco.

Devo finire di ripulire l'armadio della mia vecchia stanza. Devo farlo in fretta. Anche se sto poco bene. In culo, sono in vacanza, e se mi tira il culo lo faccio alle 4 di mattina e poi dormo fino alle 2 di pomeriggio. Mi metto dietro a farlo, e vengono fuori ogni sorta di porcherie, tra ricordi inestimabili e cazzate senza senso. Riserverò alle "polpette avvelenate" un intero capitolo a parte. La cosa importante è che ho trovato un album fotografico semidistrutto, in cui si salvano ancora alcune foto. E tra queste, ce n'è una, dove noialtri pirla (in realtà, voialtri, io ero dietro l'obiettivo) siamo al tavolo di plastica bianco nel solarium davanti alla piscina nella ex villa dei miei nonni, con tanto di schede, manuali e cazzate, e stiamo facendo vedere carte stupide che rappresentavano i nostri personaggi. E' una bella giornata di sole ed il fondo è verde, come era verde la natura rigogliosa di quella splendida estate dei miei 18 anni. Un'istantanea di un momento felice, di una bella estate calda, di tempi più semplici, meno impegnativi, più poveri di preoccupazioni e ricchi soltanto di promesse e possibilità.

Se (quando) Nero leggerà questo post, probabilmente penserà che io sia stato un improbabile e curioso strumento di Dio, che ha voluto farci ritrovare quel ricordo lì. Per quanto io passi dal denigrare gratuitamente all'ignorare l'Onnipossente, o anche il concetto della sua esistenza, stavolta ammetto che l'idea di avere ritrovato quella foto per un disegno invece che per culo o statistica risulti confortante.

Sono contento di averti ritrovato lì, Cami. E anche Nero lo sarà. Ci scommetto il testicolo destro.

giovedì 15 aprile 2010

Quando ci si ritrova a piangere davanti ad uno Stegosauro di plastica...

...può voler dire solo due cose: o ci si è del tutto rincoglioniti, o si è tornati sani di mente per almeno 5 minuti.

Chattando su Skype con la morosa, si è andati sull'argomento "quante volte sei andato allo zoo da piccolo". Ora, io confesso di non esserci andato mai tantissimo; non credo che i miei genitori amassero vedere gli animali in gabbia. Mio padre in particolare (che da VERO CACCIATORE DI UNA VOLTA ama, conosce e rispetta la natura, non come molti dei cazzoni che girano oggi, ed in culo alle doppiette sparaleste che vogliono solo sentire il "BUM" del fucile e agli ambientalisti pace amore e fantasia che rompono il cazzo con teorie idiote ed improbabili), dicevo, mio padre amava vedere gli animali se non liberi almeno che godessero di un po' più spazio e senza sbarre. Per questo, ho detto alla morosa (o forse non l'ho detto, ma lo leggerà qua) che le poche volte che ero andato allo zoo, era allo Zoo Safari. Non sapevo se ce ne fosse stato più di uno, per me lo Zoo Safari era LO Zoo Safari, l'unico di cui fossi a conoscenza. Curioso di sapere dove fosse, sono andato su InterDet a cercare dati.

Trovato!
Vedo dove sta, ecco, mi pareva, dalle parti di Gardaland (ora direi di Lazise, sul Lago di Garda, ma cazzo, quando ci pensavo da bambino era VICINO A GARDALAND e VICINO A GARDALAND rimane, perdio!)! Fico, andiamo a vedere, ci sono le foto... Oh, guarda! Animali estinti del passato! Cosa c'è qua? I dinosauri a grandezza uno ad uno!

KA-BOOOOOOOOOOOOOOOOM!

Questo è il suono (non dissimile per intensità e volume da quello di un ordigno nucleare tattico) della nostalgia e dei ricordi che mi piombano addosso con una violenza pari a quella di una Capsula d'Atterraggio ricolma di Space Marines che sparata dalla bassa orbita mi atterra sulla nuca. Mi ritrovo e mi ripenso a quando ero un bambino e guardavo il Tirannosaurus Rex in plastica con ESTREMAMENTE maggior riguardo, rispetto, ammirazione, devozione e timore reverenziale di quanto l'attuale Papa faccia col Cristo in San Pietro. Ripenso all'emozione del giorno in cui si partiva, ragazzi!, non dormivo la notte. Ripenso a quanto contassi i giorni che mancavano sul calendario, ogni volta col fiato sospeso come si conveniva all'attesa di un siffatto grandioso avvenimento.

In meno di dieci secondi sono in lacrime. Invano tento di spiegare alla morosa che non è che stia male, sono stato colto dall'enormità dell'emozione che non mi aspettavo di provare e non ho fatto in tempo (e forse neanche ho voluto) tirare su gli scudi. Lei dice che preferirebbe sentirmi quando sarei stato meglio e che le dispiaceva di avermi provocato questo smodato accesso di nostalgia. TESTONA CHE NON SEI ALTRO, io ti dovrei ringraziare e coprire di baci! Simili momenti sono da assaporarsi, gustarsi, perchè capitano di rado, come quando assaggi una spezia sconosciuta ed il suo splendido sapore ti esplode nel palato. Forse riuscirò a farle capire che ha trasformata una giornata qualunque in una giornata con un momento emozionante, da ricordare. Comunque, nel frattempo esploro il sito, vedo tutti quanti gli animaloni preistorici, e il mio cervello (macchina meravigliosa e dalla potenza SPAVENTOSA; almeno, CERTI cervelli; non metterei la mano sul fuoco per quello di Gasparri) apre tutte quante le piccole camere del tempo in cui sono custoditi i ricordi relativi a quelle gite, quei giorni, al libro dei dinosauri che avevo preso nel Parco e mi ricordo -cazzo!-, mi ricordo con una freschezza incredibile persino quello che provavo o pensavo guardando l'uno e guardando l'altro. La commozione è forte, le lacrime scendono copiose.

Poi penso a quello che devo fare in questi giorni: pagare il dentista, aprire la partita IVA dopo due mesi e pagare la fattura dell'apertura, portare la macchina in revisione, fare benzina, finire di raccogliere i documenti per le tasse, varie ed eventuali. E penso: "Vaffanculo, stavo meglio quando avevo i dinosauri!". A questo punto non so perchè ma il pianto commosso diventa un singhiozzo disperato, che cerco di tenere il più silenzioso possibile (non senza fatica) perchè nel frattempo è rientrata mia madre. Provo a chiedermi per quale cazzo di motivo io mi stia riducendo ad una fontana, però onestamente decido che non me ne frega niente e tutto sommato piangere a dirotto, scosso dai singhiozzi, perchè hai nostalgia di quando partivi per andare a vedere i dinosauri non è un brutto motivo per stare così. E poi in fondo non è neanche spiacevole. E non è neanche sbagliato. E' una forma di rispetto, di tributo, e anche di scuse a dei vecchi amici che (ora ricordo!) erano così incommensurabilmente smodati e fighi per me e che non ho più minimamente cagato per venti e più anni.

Un mio caro amico mi ha detto una volta di come lui fosse uno scienziato, mentre io un umanista. La differenza stava nel fatto che gli scienziati erano eccellenti nel capire come funzionano le cose e a costruirne di magnifiche, gli umanisti insuperabili nell'arte di investire queste cose di un di più. Significato, spirito, energia, anima, come si vuol chiamarla. Beh, io credo che quelle brutte e sgraziate statuone di plastica debbano aver accumulato una tale carica di Quintessenza nel corso degli anni, tutta quanta proveniente da bambini a bocca aperta che li guardavano stregati, che ora debbano per forza esistere da qualche parte, in un reame dell'Umbra tutto loro, e diano la caccia agli addetti dell'Albo Artigiani, caghino sulle partite IVA, divorino i dentisti, stritolino sotto la loro mole macchine, distributori di benzina, esattori delle tasse, ispettori del lavoro, e si divertano a terrorizzare e a sgranocchiare clienti rompicoglioni e dirigenti di multinazionali incompetenti.

Preferisco i dinosauri.

lunedì 5 aprile 2010

Risorgi, Lazzarone del cazzo che non sei altro!

Ordunque, ultimamente numerose persone (di cui stimo sia la testa che le cosce) insitono nello sfracassarmi puntualmente i coglioni dicendo "Ma perchè non tieni un blog in cui scrivi le tue perle?". Ebbene, avete vinto voi. Eccomi qua a riesumare nel giorno di Pasquetta (evidentemente, se a Pasqua è risorto Gesù Cristo, a Pasquetta sarà risorto anche il suo cane), dopo più di due anni di stasi putrescente, questo inutile blog.

Ora la domanda è: che cazzo ci scrivo?

La risposta è: boh, 42.

Vabbè, qualche minchiata dovrò pur mettercela. Grazie a Kim, Sun, al loro piccolo parassita Tiranide, al Puma e SOPRATTUTTO ai genitori di Kim e del Puma per la loro squisita, splendida e abbondante ospitalità: ho mangiato (superbamente) fino a sentirmi male, suppongo che il dipartimento Gestione Risorse e Smaltimento Scorie della mia pancia abbia fatto un superlavoro in questo weekend. Grazie alla scienza medica ed ai suoi sommi sacerdoti in camice bianco per aver rimesso in piedi il Puma, colpito probabilmente dagli strali di qualcuno a cui avrà trombato la morosa. Grazie a Shmi e Dama per essersi infilate, loro malgrado, nel tremendo gorgo del gioco in scatola; un destino avverso e beffardo di rosicate, incazzature per sorpassi all'ultimo turno e (rarissimi) stati di euforia quando vincerete sul cagacazzi che vi ha frantumato la minchia per tutta la partita vi attende. Sappiatelo.

Grazie tra l'altro anche a Dama per aver dimostrato che la mente vince sopra la materia e non importa se tu sia gracilina, snella, bassina, minuta, eccetera eccetera eccetera; puoi comunque fare più casino e danni e avere minor grazia di una squadra di rugbysti ubriachi ( SBAAAAM! "Credo che Damina abbia chiuso la porta", CRASH! "Mi pare che Damina abbia bussato alla finestra").

Ne approfitto anche per ringraziare me stesso, che da ormai più di trent'anni provvede a portare in giro il mio cazzo, il mio stomaco ed il mio cervello (in rigoroso ordine decrescente di importanza) e a conservarli tutto sommato funzionanti e bene oliati e scarrellati (soprattutto il mio cazzo, che per quanto riguarda scarrelamenti è secondo a ben pochi, ma tant'è).

Direi, senza tema di smentita, una Pasqua da ricordare.

mercoledì 5 dicembre 2007

E con questo sono sei...

...che non è il numero di volte in cui ho salvato la buccia a Luke Skywalker, bensì i miei tentativi di tenere un blog, tutti quanti falliti miseramente dopo, al più tardi, 3 post. Da parte mia, posso dire che un certo grado di colpa ce l'hanno sia Telecom che Tiscali, che mi hanno lasciato al buio (dal punto di vista della connessione ADSL) per gli ultimi diciotto (!) mesi. Tant'è, ora sono di nuovo collegato (e non con loro), e se la vedranno i miei avvocati, probabilmente porto pure a casa qualche soldo.

Ora che ci penso, mi viene il dubbio che sia il titolo del primo post ("E tre!", "E quattro...", eccetera) che porti sfiga. Mi strizzo un attimino i coglioni e procedo, sperando di non scrivere, tra qualche mese, "Per la settima volta..." perchè allora avrò la prova inconfutabile che non riesco a stare dietro ad un blog per più di una settimana, accetterò il mio limite, e mi dedicherò all'ippica (o a World of Warcraft, che costa meno anche se porta via più tempo).